Apnee Ostruttive da Sonno
è tempo di svegliarsi!
La sindrome delle apnee ostruttive da sonno, conosciuta anche col termine di OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), è una malattia molto frequente ma poco diagnosticata. È una condizione caratterizzata da pause respiratorie che si manifestano durante il sonno, dovute all’ostruzione delle prime vie aree, che se non curata comporta pesanti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche. Si tratta di una malattia che interessa prevalentemente il sesso maschile con un rapporto di 3:1. Infatti, si stima una frequenza del 14% nei maschi e del 4% nelle femmine. La malattia ha due picchi: il primo, che si manifesta durante l’infanzia, verso i 6 anni, ed è dovuto all’ostruzione delle prime vie aeree in bambini che soffrono di tonsilliti ricorrenti; il secondo, che interessa le persone adulte dopo i 60 anni, che hanno problemi di obesità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, ictus cerebrale e diabete. La diagnosi nelle persone con questi fattori di rischio, a cui spesso si associano un forte e sonoro russamento, sonno irrequieto con risvegli continui e sensazione di soffocamento, frequente bisogno di urinare, viene fatta con la polisonnografia, che consente di poter valutare frequenza, durata e tipo di pause durante il sonno e la riduzione dell’ossigenazione del sangue durante queste pause. Lo strumento registra il flusso nasale e orale, i movimenti respiratori toracici e addominali, la saturazione dell’ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca, il polso, la vibrazione delle corde vocali o del palato e il russamento. Una volta collegati in ambulatorio i vari canali, la registrazione avviene a domicilio nel proprio letto ed ha una durata di 7-8 ore. Negli adulti un AHI (Apnea Hypopnea Index) indice di apnee/ipopnee inferiore a 5 per ora è considerato normale. Tra 5 e 15 patologico se presenti una delle condizioni a rischio elencate prima. Chiaramente patologico se maggiore di 15. In questo caso spesso al risveglio i pazienti riferiscono mal di testa, stanchezza, difficolta di concentrazione, facile irritabilità, sonnolenza e colpi di sonno durante le normali attività. Se non trattate, oltre ad un elevato rischio di incidenti sul lavoro o automobilistici, le persone affette presentano anche un’alta probabilità di andare incontro a Ictus Cerebrale, Demenza, scompenso e aritmie cardiache, insufficienza respiratoria. La terapia consiste innanzitutto nel modificare lo stile di vita e l’alimentazione nelle persone in sovrappeso e successivamente nel rimuovere eventuali cause di ostruzione delle prime vie aeree. In alcuni casi, quando le apnee si manifestano solo in posizione supina, può essere sufficiente assumere il decubito laterale durante il sonno. Molto utile al riguardo Il Night Shift, un vibratore di forma quadrata che si applica sul collo e si attiva in caso di assunzione di posizione supina. In altri casi, in persone con mandibola piccola, è sufficiente applicare un apparecchio orale che spinge in avanti la mandibola e così impedisce alla lingua di cadere all’indietro e di ostruire la faringe. In caso di palato molle ridondante può essere necessario un intervento di plastica faringea, una specie di tonsillectomia allargata.
In altri casi è sufficiente una mascherina nasale collegata con un tubo flessibile di plastica ad uno strumento CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) che emette aria a pressione positiva e impedisce alle prime vie aeree di collassare durante il sonno.
Dr. Giuseppe D’Alessandro – Neurologo – Neurofisiologo – Esperto AIMS di Medicina del Sonno – Titolare Neurocenter VdA e Centro Sonno Aosta
Prenota una visita o una Polisonnografia presso il Centro di Medicina del Sonno di Aosta: 345 6088410
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